Stampa italiana

Epidemia colposa, ammissioni e nuove carte. L’ombra della Procura su Conte

Non c’è solo il caso Di Donna a turbare i sonni dell’ex premier Giuseppe Conte. Sul neo leader M5s si allunga sempre di più l’onta del processo per epidemia colposa, assieme al ministro della Salute Roberto Speranza, al suo stretto entourage al ministero (il suo capo di gabinetto Goffredo Zaccardi si è dimesso a sorpresa qualche settimana fa), fino all’ex numero due Oms Ranieri Guerra (Dg della Prevenzione tra il 2014 e il 2017) e ai vertici del Cts e dell’Iss. Quando uscì la notizia di Conte indagato, qualche manina si affrettò a scrivere che si trattava di «un atto dovuto e che le accuse sarebbero state infondate», ma la Procura di Bergamo la pensa diversamente. Certo, la famosa commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid che dovrebbe insediarsi tra il 20 e il 22 ottobre rischia di diventare una barzelletta per colpa degli emendamenti di Pd, Lega e M5s che ne hanno depotenziato lo spazio di manovra, limitandone il campo d’indagine al 30 gennaio 2020 e ai Paesi di origine del Covid.

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