“Reazione improvvisata”: la Procura di Bergamo cerca le risposte al dramma della prima ondata
A quasi un anno dai primi positivi in bergamasca e dall’apertura dell’inchiesta, abbiamo fatto il punto con la Procura sull’indagine in corso. Attesa la consulenza di Crisanti. La platea degli indagati potrebbe allargarsi, l’inchiesta dovrebbe chiudersi entro l’estate.
L’apertura dell’inchiesta nei difficili giorni di inizio aprile 2020, quando i morti a Bergamo continuavano ad essere portati via a decine per essere cremati; le numerose audizioni svolte anche a Roma; le centinaia di documenti analizzati. E ancora: l’affiancamento ai magistrati del consulente Andrea Crisanti, il lavoro di indagine che non si è mai fermato e la volontà di capire come mai in provincia di Bergamo ci siano stati così tanti morti per Covid-19. Almeno 3000 decessi ufficiali Covid tra marzo e aprile 2020, ma i morti reali sono stati almeno il doppio, con il tasso della mortalità in aumento del 568% (rispetto agli anni precedenti), il più alto e drammatico in tutta Italia. Un numero impressionante che lascia sottintendere che ci siano delle responsabilità nella gestione della prima ondata di quella che oggi è divenuta una pandemia mondiale.