Comunicati stampa

Piano pandemico non aggiornato: rinviati a giudizio Guerra e dirigenti ministero

La gip di Roma, Anna Maria Gavoni, ha disposto l’imputazione coatta per l’ex numero due dell’Oms Ranieri Guerra in relazione al mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale del 2006. Oltre per Guerra, all’epoca direttore generale del Ministero della Salute, l’imputazione coatta è stata decisa anche per Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino, ex direttori dell’Ufficio 5 del Ministero. Nei loro confronti era stata disposta in precedenza l’archiviazione nell’ambito di uno stralcio dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione del Covid poi trasferita per competenza a Roma. Nel provvedimento si legge che il pm deve disporre l’imputazione “in quanto indicati responsabili del mancato aggiornamento del Piano pandemico nazionale del 2006 e dell’omessa definizione dei piani di dettaglio” per il reato di ‘omissione o rifiuto di atti d’ufficio.

Questo risultato, che riapre la partita delle responsabilità sulla gestione della pandemia in Italia, dopo le archiviazioni del Tribunale dei Ministri, è conseguente all’opposizione all’archiviazione presentata a suo tempo da alcuni dei familiari delle vittime del Covid dell’Associazione #Sereniesempreuniti che da 5 anni lottano per la verità attraverso i legali del team (in foto alcuni dei familiari con i legali fuori dal tribunale a Roma in occasione della discussione dell’opposizione).

“Siamo davvero molto soddisfatti di questo risultato e per l’approfondimento riservato alla questione così complessa che era oggetto dell’opposizione all’archiviazione da noi proposta avanti il Tribunale penale di Roma, discutendola all’udienza del 20 giugno 2024. Il GIP di Roma ha disposto l’imputazione coatta per Raniero Guerra. Giuseppe Ruocco, Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino quali responsabili del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale del 2006 e dell’omessa definizione dei piani di dettaglio, come era stato individuato dalla Procura di Bergamo all’esito delle indagini chiuse nel marzo 2023. E’ un grande risultato per noi quali legali di centinaia di familiari delle vittime e un pezzo di verità riconosciuta e di rispetto e dignità che viene ridata a quei corpi accatastati cui è stata negata anche la dignità della sepoltura” questo il commento del team Legale Avv.ta Consuelo Locati, Avv. Alessandro Pedone, Avv. Luca Berni, Avv. Piero Pasini, Avv. Giovanni Benedetto, avv. Elisabetta Gentile

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