Covid, l’avvocato delle vittime bergamasche: “Dopo un anno non è cambiato nulla”
La coordinatrice del team di legali che assiste i familiari delle vittime del Covid a Bergamo è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus: “C’era tutto il tempo di potenziare la medicina territoriale e non si è fatto”.
“Dopo un anno non è cambiato nulla. La gente è molto arrabbiata perché le istituzioni sono sorde. Vogliamo che le istituzioni collaborino con noi e risarciscano i familiari delle vittime di questa tragedia”: a parlare, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, è l’avvocato Consuelo Locati, coordinatrice del team di legali che assiste i familiari delle vittime del Covid a Bergamo.
“La situazione di Bergamo oggi sicuramente non è paragonabile a quella della prima ondata, la vicina provincia di Brescia invece è messa molto male – ha spiegato Locati-. Questo è indicativo del fatto che non è cambiato nulla ed è la cosa che da una parte ci dà un senso di rabbia e dall’altra parte è veramente disarmante. Dopo un anno di fatiche per sottolineare quello che non va, non si è provveduto ad aggredire questo virus in via preventiva. La gente qui a Bergamo è molta arrabbiata perché le istituzioni sono sorde di fronte alle richieste di tutelare la salute e quindi la vita. C’era tutto il tempo di potenziare la medicina territoriale e non si è fatto, qui sono state attivate una ventina di usca su 60 previste. Un anno fa a rappresentare le istituzioni lombarde c’erano delle persone, oggi dopo un anno ci sono le stesse persone, è indicativo che debba essere la giustizia a dire che ciò che doveva essere fatto non è stato fatto”.