Inchiesta Covid: udienza davanti al Gip di Roma, chiesta l’imputazione coatta per tutti gli indagati
Dopo 4 anni la gestione della prima fase della pandemia da Covid19 in Italia è arrivata davanti ad un giudice. Si è svolta oggi l’udienza davanti al Gip del tribunale penale di Roma, in cui si è discussa l’opposizione all’archiviazione dello “stralcio romano” dell’inchiesta nata dalla Procura di Bergamo e trasferita a Roma per competenza.
I legali dei familiari delle vittime, hanno argomentato alla dottoressa Gavoni, le memorie depositate riguardanti i procedimenti di falso nelle autovalutazioni e il mancato adeguamento del piano pandemico, oltre alla mancata attuazione dello stesso.
I legali, che rappresentano circa una cinquantina di persone, sono: Consuelo Locati, Elisabetta Gentili, Giovanni Benedetto, Luca Berni, Piero Pasini e Alessandro Pedone.
“Per la prima volta abbiamo avuto la possibilità di chiarire gli elementi fondamentali e di illustrare le prove documentali a sostegno delle nostre tesi – commenta Consuelo Locati, portavoce dei legali -. L’inefficienza e la mancata adozione all’inizio del 2020 di leggi già in vigore hanno portato alla morte delle persone per questo abbiamo chiesto l’imputazione coatta per tutti gli indagati”.
Tra gli indagati nomi illustri nelle gestione della pandemia, quali vertici del Ministero della Salute, del Cts e della Protezione Civile.
Nello specifico sono indagati per il mancato adeguamento del piano pandemico: Giuseppe Ruocco, Raniero Guerra, Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino. Per il falso nelle autovolatuzioni inviate all’OMS e alla Commissione Europea Raniero Guerra, Claudio D’Amario, Francesco Maraglino, Loredana Vellucci e Mauro Dionisio. Per la mancata attuazione del piano pandemico nazionale: Silvio Brusaferro, Claudio D’amaro e Angelo Borrelli.
Il Gip Gavoni ha sentito anche 3 dei difensori; gli altri, tutti presenti in aula, saranno sentiti il 5 luglio.
Presenti in aula anche alcuni dei familiari delle vittime dell’associazione #Sereniesempreuniti che da 4 anni si battono per ridare onore ai propri cari e che sperano in un processo che restituisca loro verità e giustizia.
Un commento
Alan Rossi
Grazie ragazzi pet quello che fate…. Per covid e per i vaccini ho perso persone care famigliari e amici. Io stesso mi sono ammalato ma sono riuscito a sopravvivere. Ma molti sono morti per la cattiva gestione del governo Conte Bis. È necessario che il tribunale dei ministri non archivi le varie inchieste che le procure hanno porato avanti. I nostri morti vogliono ed esigono giustizia e anche noi vivi…!!! Affinché una nuova pandemia non faccia più fare gli stessi errori e morti. 170000 morti per covid e per vaccini. Molti di questi si potevano salvare se il governo non ci obbligasse a terapie sciocche e inutili. Anche i vaccini sono stati inutili e hanno causato morti, e ancora causano morti. Questo perché una pandemia va affrontata meglio. Le statistiche mediche ci dicono che ogni 5 anni si possono manifestare nuove pandemie mortali, e bisogna essere sempre preparati .