Comunicati stampa

Meloni sulla gestione della pandemia: “Serve fare chiarezza”. I familiari delle vittime: “Commissione d’inchiesta subito”

Giorgia Meloni, nel suo discorso di fiducia alla Camera di oggi, ha fatto riferimento alla gestione della pandemia da Covid19 ricordando che in Italia sono morte 177mila persone. “In Italia – ha commentato la neo presidente del Consiglio – siamo per ora usciti dall’emergenza solo per merito del personale sanitario a cui va la nostra gratitudine. Grazie anche ai lavoratori dei servizi essenziali che non si sono mai fermati e del terzo settore”. Il riferimento, che non è passato inosservato ai familiari delle vittime riuniti nell’associazione che ha respiro nazionale “Sereni e sempre uniti”, è stato anche alla Commissione d’inchiesta parlamentare, tanto discussa ma mai entrata in funzione. “Dobbiamo imparare dal passato – ha continuato Meloni – abbiamo applicato le misure più restrittive di tutto l’Occidente ma qualcosa non ha funzionato visto l’alto tasso di mortalità e di contagio dunque non replicheremo quel modello. Occorrerà fare chiarezza, lo si deve a chi ha perso la vita e chi non si è risparmiato in corsia
mentre qualcun altro faceva affari con mascherine e respiratori”.
“Abbiamo ascoltato con interesse il discorso della neo premier Meloni – commentano i familiari delle vittime – in particolare sulla necessità di imparare dagli sbagli e dagli errori per imparare ed essere pronti alle prossime pandemie, che ci saranno. Confidiamo ora che queste parole trovino concretezza in una vera commissione di inchiesta, da noi richiesta da molto tempo, che indaghi a 360°”. Lo strumento della Commissione d’inchiesta è stato chiesto dai familiari da 2 anni con manifestazioni pubbliche e
richieste ufficiali.
“Auspichiamo – concludono – che in questa commissione possa entrare a far parte anche la rappresentante legale del team, Consuelo Locati, che rappresenta noi e tutti i familiari delle vittime in causa al tribunale di Roma, e che ha dedicato, e continua a farlo, gli ultimi due anni e mezzo a fornire documenti e prove sulla sussistenza di gravi responsabilità istituzionali nella gestione pandemica, che purtroppo hanno origine almeno dall’anno 2013”.

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